Pensieri del Viandante

BREVE ANESTESIA DALLA REALTA’

Siedo su un ruvido morbido scoglio,
ascolto il tramonto e il trionfo dei suoi colori
sul riflesso del mare.
Sono come un pescatore di sogni;
tiro l’amo o è l’amo a rapire me?
Mi immergo.Non basterebbero migliaia di anni
per toccare il fondo.
Nuoto.Mi scontro con una vita invisibile
nella solitudine dell’infinito Blu del pianeta.
In apnea, mi abbandono a respirare la libertà
e rimarrei qui sotto per ore; è imprevedibile il fondo:
lo voglio assaggiare.
Stare a galla è troppo semplice. sopra me vedo un gabbiano
che si allontana.

Blue Rain

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NATURA IN ESTINZIONE

“La natura è l’universo considerato nella sua forma, nella totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, dai fenomeni del mondo fisico a quelli della vita in generale.”

Passa il tempo, gli anni si avvicendano, l’aria ci manca tutt’attorno e la voglia e gli sforzi si fanno sempre più pesanti. Un pianeta, la vita, che ci manca da sotto i piedi, sempre più distante.
Sento l’empatia, che mi collega alle piante, agli animali ed agli altri esseri umani, lentamente scindersi, sciogliersi, defluire. Sento questo collegamento abbandonare il mio spirito e non posso fare granchè per riavvicinarmi.
Ho voglia di gridare a tutti gli uomini arrivisti, consumatori e ignoranti, il mio odio per loro, la mia passione interiore che mi spinge a voler, seppur con rammarico, un ecatombe dell’homo sapiens. Forse così potremmo tornare indietro nell’evoluzione e ristabilire gli equilibri oramai perduti per sempre.
E’ tanto che penso alla vita del singolo in una società che va contro ogni legge naturale, una società che infligge e obbliga stili di vita che l’uomo mal sopporta, spinto unicamente dalla sopravvivenza, a costo della propria sanità fisica, mentale e di spirito. Per quei poveri uomini di poco senno in molti dobbiamo sottostare a questo stile di vita malato, becero e corrotto, che ci tramuta in forme fisiche di malvagità e di egoismo, guidando le nostre azione sempre nella direzione sbagliata… apparentemente giusta e motivata, a causa dell’oramai perdute regole morali e di rispetto del prossimo.

Io soffro… soffro l’accorciare delle mezze stagioni. Soffro nel vedere alberi fiorire e poi morire, nel giro di pochi giorni. Soffro nel vedere migrare sciami di farfalle che moriranno nel non trovare più i luoghi sacri per la loro migrazione. Soffro osservando da lontano i ghiacci che scompaiono, il cui futuro non è più segnato dalle decisione del padre Sole.
La mia sofferenza è la sofferenza di tutti.

Rispettiamo l’ambiente nel nostro piccolo, diamo una mano a migliorare la situazione, lottiamo contro le aberrazioni dell’uomo.

RISPETTO – AMORE – LIBERTA’

Aku

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FIDUCIA

Mi hanno derubato. Si! Mi sono stati rubati venti euro. Vi dico solamente, senza dilungarmi in dettagli, che era una cauzione da pagare (e che quindi mi sarebbe stata restituita) per ricevere del materiale da lavorare e da rispedire al mittente per poi guadagnare qualcosa dalla sua vendita. Molti mi chiameranno ingenuo; altri fesso. E forse è proprio così. “Non dare retta a queste cose” mi sentirò dire, “vogliono solo fregarti”. “Oramai non puoi più fidarti di nessuno. Sono sempre pronti a mettertelo in quel posto” grideranno i “saggi”, dall’alto della loro esperienza di vita. Probabilmente non sono “saggio” o forse non ho abbastanza esperienza, ma mi rifiuto categoricamente di pensarla in questo modo; mi rifiuto di entrare definitivamente nell’ottica di sfiducia che pervade le nostre vite; mi rifiuto di adeguarmi e di pensarla come tutti (o quasi). Cosa possiamo essere senza la fiducia nell’altro? Che vita ancor più misera verrebbe fuori da questa eterna diffidenza nell’essere umano? La vita non ha un senso; è riempita, ad intervalli irregolari, da felicità e sofferenza. Questa vita insensata, imprevedibile, è l’unica che abbiamo. E dovremmo passarla a diffidare continuamente di chi ci sta attorno, terrorizzati dal fatto che qualcuno potrebbe varcare, con cattive intenzioni, la nostra “sacra” Proprietà o potrebbe portarci via ciò che “onestamente” pensiamo di aver guadagnato? Oh, che pensiero becero! Mi spiace, ma quest’idea non mi riguarda. Preferisco andar dietro a convinzioni da alcuni considerate fantasiose, utopistiche, ingenue, come pensare rapporti umani incontaminati, colmi di solidarietà e di fiducia. Che senso avrebbe vivere altrimenti? O meglio: la vita (e con vita intendo la vita in sé, non quella particolare dell’essere umano) non ha un senso che non sia la sua stessa esistenza; l’uomo, una volta pervenuto a questo ragionamento, dovrebbe far sì che l’esistenza propria e quella degli altri sia la più dolce possibile; sia il più grande godimento che possa esserci. Ed a questo potrebbe arrivare soltanto riponendo totale fiducia in se stesso e negli altri. Ma se questa fiducia non c’è; se è addirittura contrastata con tutte le armi possibili ed immaginabili, quale logico epilogo rimane se non un immediato suicidio? Fortunatamente l’uomo non è logico e razionale come vuol far credere; è ancora qui con sette miliardi di rappresentanti e non accenna minimamente ad andarsene. E allora, vi chiedo, cosa aspetta a cambiare? La risposta credo sia semplice: l’uomo non pensa di dover cambiare. A lui tutto va bene così, non trova nulla di sbagliato, nulla che potrebbe esser modificato. Ma la prima cosa errata, miei cari, sono gli stessi occhi con cui osserva il mondo; occhi miopizzati, prossimi alla cecità! Facciam partire i nostri sguardi da un diverso punto d’osservazione; rielaboriamo i nostri atteggiamenti della vita quotidiana; stacchiamoci il più possibile da questa materialità culturale. Fare tutto ciò, o almeno tentare, a mio parere costituirebbe già un’efficace rivolta. Per quanto riguarda quei venti euro (se avete letto fin quaggiù e non vi siete annoiati prima) vi dirò solo quattro parole: me ne sono fottuto. Buona fiducia a tutti.

Clinàmen

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SPORCHIAMOCI LE MANI

‘Sporcarsi le mani’ è un toccasana per la psiche.

E’ la guarigione.

Io la chiamo ”esperienza catartica infantile”. Chiudete gli occhi, accendete l’immaginazione e i vostri sensi. Immaginate di essere quei bambini che giocavano a fare gli allegri giardinieri nell’orto di nonno o nel pezzo di terra incolto proprio sotto casa . Sporgete in avanti le braccia e immergete le mani in quella terra calda che profuma di pioggia, di pietre e di corteccia; che profuma di vita. Riuscirete a sentire anche il calore del sole che vi scaldava il viso e tutta la felicità incondizionata che vi scoppiava nel petto perchè intenti a dare vita a qualcosa, seppur senza mezzi e inconsciamente. Tutto questo per dire che le caratteristiche di quella inconsapevolezza, pulita e disinteressata, sono il mezzo per ‘guarire’. Dovrebbero diventare le ‘fondamenta ‘ della nuova presa di coscienza di ognuno di noi, consapevolezza matura di essere il mezzo per dare la vita, non per distruggerla. In un mondo dove non c’è spazio per niente di pulito e disinteressato, creare spazi dove “sporcarsi le mani” è il diritto e il dovere di ogni uomo e donna consapevole. Ed ecco che quel sano “sporcarsi le mani” diventa coscienza di sè ,di quanto valiamo, di quanto è importante ritornare a sentirsi liberi ed emozionati come fanciulli per i piccoli VERI PIACERI spesso dimenticati.

Vanessa Giucastro

Una risposta a “Pensieri del Viandante”

  1. Breve Anestesia dalla Realtà

    Siedo su un ruvido morbido scoglio,
    ascolto il tramonto e il trionfo dei suoi colori
    sul riflesso del mare.
    Sono come un pescatore di sogni;
    tiro l’amo o è l’amo a rapire me?
    Mi immergo.Non basterebbero migliaia di anni
    per toccare il fondo.
    Nuoto.Mi scontro con una vita invisibile
    nella solitudine dell’infinito Blu del pianeta.
    In apnea, mi abbandono a respirare la libertà
    e rimarrei qui sotto per ore; è imprevedibile il fondo:
    lo voglio assaggiare.
    Stare a galla è troppo semplice. sopra me vedo un gabbiano
    che si allontana.

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